L’ecografia mammaria viene prescritta come prima visita da effettuare per le donne di età inferiore ai 40 anni che hanno familiarità con casi di tumore alla mammella, che hanno cioè avuto altri casi in famiglia di questo tipo di malattia. In questo caso si consiglia un’ecografia all’anno a partire dai 30 anni.
L’ecografia al seno viene invece utilizzata come metodica integrativa nelle donne con età superiore, dai 40 anni in poi. In questo caso l’esame ecografico è guidato dalla mammografia, viene cioè prescritto in base a ciò che viene evidenziato dal referto della mammografia, che resta l’esame primario per i soggetti in questa fascia d’età. Dal momento del compimento dei 40 anni, alle donne è consigliato di svolgere l’ecografia al seno e la mammografia a cadenza annuale in funzione della prevenzione del cancro al seno.
L’ecografia mammaria viene eseguita con un ecografo di ultima generazione che garantisce un esame di pochi minuti e risultati particolarmente accurati.
L’ecografia mammaria è un esame diagnostico basato sugli ultrasuoni ed è pertanto assolutamente indolore e innocuo.
Cosa si vede con l’ecografia mammaria
L’ecografia mammaria è in grado di evidenziare la presenza di formazioni nodulari che rendono necessario un intervento chirurgico o comunque una valutazione specialistica più approfondita. Il referto dell’indagine riporterà la dimensione e le caratteristiche dei margini di questo tipo di formazioni, elementi fondamentali per valutarne la natura benigna o maligna.
Esiste un’ulteriore applicazione dell’ecografia mammaria, quella legata alla valutazione dei cavi ascellari. Molte donne hanno linfonodi nel cavo ascellare, che nel 90% dei casi risultano aspecifici, non legati cioè a patologie maligne, nonostante l’analisi ne riveli l’aumento di dimensioni. L’esame in questione può contribuire quindi a tranquillizzare la paziente. Nel caso di presenza di linfonodi specifici aumentati di volume, la prognosi, e di conseguenza la strategia, cambia completamente.
L’ecografia al seno permette inoltre di evidenziare patologie benigne, come ad esempio tutti i casi di mastopatia fibrocistica (cioè cisti liquide con fibrosi) noduli solidi benigni) e formazioni nodulari a contenuto solido, con margini regolari e caratteristiche di assoluta benignità quali fibroadenomi, lipomi, ecc.
Ci sono poi una serie di patologie che con l’ecografia mammaria non possono invece essere evidenziate, come ad esempio l’insorgenza di micro-calcificazioni, che possono essere segno di un tumore in una fase molto iniziale.
Perché sottoporsi all’ecografia mammaria
L’ecografia mammaria è uno degli esami al quale sottoporsi in funzione di prevenzione del cancro al seno.
Il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato alle donne, basti pensare che in Italia all’incirca una donna su otto nel corso della sua vita si ammala di questa patologia. E’ un tipo di tumore che può colpire donne di tutte le età, la più soggetta resta comunque la fascia che va dai 50 ai 69 anni.
Negli ultimi anni la percentuale di donne che contraggono un tumore della mammella è incrementata, fortunatamente è diminuito contestualmente il tasso di letalità, grazie soprattutto all’importanza sempre crescente della prevenzione. Oggi, se diagnosticato in fase preclinica, il tumore al seno è guaribile in alta percentuale (fra 80 e 90% dei casi). Come già detto, per le donne di età inferiore ai 40 anni l’ecografia mammaria è la prima visita da effettuare con l’obiettivo di individuare eventuali formazioni di noduli.
Informazioni utili per l’esame
– E’ opportuno portare con sé eventuali ecografie eseguite precedentemente sullo stesso distretto corporeo.
– E’ opportuno portare con sé eventuali visite specialistiche effettuate.