L’elastosonografia è una particolare ecografia utile a verificare la funzione elastica dei tessuti, ma quando è necessaria farla?
L’elastosonografia è una tecnica di diagnostica ecografica che serve ad analizzare l’elasticità dei tessuti molli o dei noduli. In particolar modo, nel caso di noduli tiroidei o mammari l’elastosonografia è molto utile per ottenere informazioni più approfondite.
Quando serve un’elastosonografia?
Questo particolare esame, permette di ottenere informazioni più dettagliate tramite una sorta di “palpazione elettronica” effettuata con una sonda ecografica, la quale comprime il tessuto esaminato producendo una distorsione maggiore nei tessuti molli e minore nei tessuti duri.
In questo modo, è più semplice individuare i noduli tumorali dal momento che risultano più duri rispetto a quelli normali ed è utile a riconoscere quei noduli tiroidei che risultano incerti nonostante una diagnosi fatta con l’agoaspirato.
L’elastosonografia è uno strumento non invasivo, infatti per il paziente sarà come sottoporsi ad una normale ecografia alla tiroide o mammaria.
Una volta individuato il nodulo tramite la sonda, il software ne riprodurrà un’immagine elastosonografica colorandolo in base alla durezza: rosso o verde per i noduli soffici, blu per i noduli duri o anelastici. La durezza del nodulo verrà poi classificata in riferimento ad una scala di durezza, che si suddivide in quattro classi:
- Classe 1: noduli elastici
- Classe 2: noduli che presentano maggior durezza rispetto ai primi
- Classe 3: noduli che presentano durezza nella maggior parte dell’area esaminata
- Classe 4:noduli anelastici
Pertanto, l’elastosonografia è consigliata qualora si soffra di noduli tiroidei per prevenire ed eventualmente intervenire su quelli sospetti.