Un nome molto complesso per un esame radiologico, ma l’Isterosalpingografia a cosa serve?
L’isterosalpingografia è un esame radiologico che serve ad individuare le cause dell’infertilità, per questo riguarda prevalentemente l’utero e le tube di Falloppio.
In particolar modo, questo esame dal nome complicato serve ad individuare e verificare le pervietà delle vie genitali, l’eventuale presenza di lesioni gravi e la morfologia dei tali problemi. In seguito, è possibile decretare quali siano le cause dell’infertilità, in particolar modo osservando la conformazione sia dell’utero che delle tube.
L’isterosalpingografia ha una metodica contrastografica, quindi ha bisogno di un liquido iodato che serva da mezzo di contrasto, iniettato grazie ad un sottile catetere all’interno della cervice uterina per visualizzare al meglio il calco dell’utero (il canale cervicale, istmo e cavità uterina) e le salpingi (ovvero la parte più estrema della tuba di Falloppio che si apre nel cavo peritoneale, il quale riceve l’ovocita durante l’ovulazione).
Isterosalpingografia: come si svolge?
L’isterosalpingografia viene praticato nel momento in cui si verifichino aborti spontanei ripetuti per accertare l’eventuale sterilità della paziente. L’esame deve essere eseguito tra il primo e quattordicesimo giorno del ciclo mestruale, in modo da evitare che il liquido di contrasto iniettato possa interferire con una possibile gravidanza.
E’ possibile mettere in luce le occlusioni delle tube, qualora dovessero esserci fibromi in prossimità degli angoli tubarici.
La paziente che si accinge a ricevere un’ isterosalpingografia deve tenere presente che l’esame ha quasi lo stesso modus operandi di una visita ginecologica.
La donna viene fatta sedere sul lettino ginecologico e successivamente uno speculum viene introdotto nella vagina per mantenerne aperte le pareti, tale da poter visualizzare meglio la cervice.
Dopo la dilatazione, viene iniettato un anestetico locale per la quale sarà possibile avvertire un lieve dolore causato dalla puntura e la cervice viene detersa.
In seguito a questo primo passaggio, sull’addome della paziente sarà posto un apparecchio radiografico, il quale consentirà di verificare se il liquido di contrasto sta agendo a dovere.
L’esame ha la durata di circa 20 minuti in seguito alla quale la donna sarà impossibilitata a guidare e potrebbe provare un fastidio più o meno doloroso attenuabile con un antidolorifico.
Isterosalpingografia: informazioni preventive
Prima di un’isterosalpingografia bisogna accertarsi che non vi sia una gravidanza in corso, poiché potrebbe essere compromessa dall’esame. Infatti, l’isterosalpingografia viene effettuata dopo la fine delle mestruazioni, quindi prima dell’ovulazione e quando non ci sia stata fecondazione.
A tal riguardo, il medico specialista consiglia di non avere rapporti sessuali non protetti per un tempo che va dal termine dell’ultima mestruazione fino ad alcuni giorni dopo la radiografia.
Generalmente l’esame non è doloroso, bensì fastidioso soprattutto nel caso in cui le tube risultassero occluse. Nei giorni successivi all’esame potrebbero verificarsi delle leggere perdite ematiche ritenute normali.
È possibile che si riscontrino degli effetti collaterali, ma non sono realmente preoccupanti e tendono a scomparire dopo un paio di giorni.
Tra le varie anomalie riportate dalle donne, si riscontrano delle perdite vaginali vischiose (causate dalla fuoriuscita del liquido dall’utero), generalmente accompagnate da nausea, crampi, debolezza e vertigini.
Nel caso in cui questi effetti collaterali dovessero protrarsi per più giorni al punto da essere troppo forti, ulteriormente associati a dolori addominali, brividi, vomito e sanguinamento abbondante, bisogna rivolgersi ad un medico specialista poiché potrebbe essersi verificata una lesione dell’utero o un infezione pelvica.
Isterosalpingografia: quanto costa?
Il costo dell’ isterosalpingografia è variabile in base alla struttura presso cui la si effettua.
Tuttavia, se la si esegue tramite il Servizio Sanitario Nazionale in strutture pubbliche, dove è previsto il pagamento del ticket, il costo varia tra i €200 e i €300.
Nonostante il costo oneroso, i risultati non sono sempre attendibili al 100%. Può capitare che in alcune donne si verifichi la mancata opacizzazione di una delle tube o addirittura di entrambe, causato da spasmi muscolari.
Qualora dovessero verificarsi queste condizioni è necessario che il medico richieda approfondimenti più invasivi, come una laparoscopia.
Al di là delle controindicazioni e della possibile incertezza del risultato, l’isterosalpingografia è un esame che può aprire le tube bloccate permettendo il concepimento. Inoltre, si rassicura la paziente che in seguito all’esame le radiazioni non restano nell’organismo, ma sono tranquillamente smaltite.